Questa mattina, nella sala “oro” della Cittadella è stata presentata la S3, “Strategia Regionale di Ricerca e Innovazione per la Specializzazione Intelligente della Calabria (S3) 2014-2020” che, alla luce della recente approvazione dei programmi comunitari 2014/2020, POR e PSR, assume un’importanza fondamentale.
L’Autorità di Gestione del POR Calabria Paolo Praticò ha introdotto i lavori, indicando gli ambiti in cui la strategia è stata definita per far crescere l’innovazione dei tessuti produttivi, cioè agroalimentare, turismo e cultura creativa, bioedilizia, logistica, ICT, ambiente, scienze della vita. “In Calabria abbiamo bisogno di innovazione diffusa per valorizzare la base produttiva – ha affermato – e di politiche per migliorare la qualità della vita. La S3, quindi, deve spingere tutte le misure dei programmi comunitari, che devono essere fortemente correlati tra di loro. Altri aspetti fondamentali sono il confronto costante con il partenariato e le parti sociali, affinché l’amministrazione possa comprendere fino in fondo aspettative e necessità, ed il monitoraggio e la valutazione delle politiche. La coprogettazione, infatti, è il metodo che vogliamo riportare su tutti i programmi operativi regionali, che dovranno essere coordinati anche con quelli nazionali”. Praticò ha indicato anche i temi principali della S3, tra i quali ricerca e innovazione, competitività delle PMI, qualificazione della domanda della pubblica amministrazione, apertura nazionale ed internazionale, filiera start up, capitale umano e imprese.
A seguire, l’Autorità di Gestione del PSR Calabria Alessandro Zanfino ha illustrato gli interventi che attraverso il Fondo FEASR si metteranno in campo per l’innovazione e lo sviluppo delle conoscenze nel comparto agroalimentare. “L’innovazione – ha detto - è un tema trasversale del PSR, che punta molto sul capitale umano, quindi su formazione e consulenza, su innovazione e progetti di ricerca, su interventi per la banda larga nelle aree rurali, oltre che sugli investimenti aziendali. Il PSR Calabria 2014/2020 sostiene inoltre la creazione di start up innovative di giovani, con le quali si punta al contempo al ricambio generazionale in agricoltura ed alla promozione dell’innovazione tecnologica e digitale”. Secondo Zanfino, non bisogna solo puntare sull’innovazione di processo, di prodotto e su nuove pratiche agronomiche, ma sulle innovazioni organizzative e culturali. “Bisogna pensare ad una nuova logica di sistema che dia valore aggiunto al sistema produttivo, e lo promuova efficacemente sui mercati. Logica con la quale si possano utilizzare al meglio strumenti come Pif, Piar ed ottenere un efficace sviluppo locale partecipativo, favorendo l’aggregazione di filiere e comparti produttivi. Infine c’è bisogno che i centri di ricerca calabresi si coordinino meglio tra loro, a supporto non solo del Dipartimento Agricoltura, ma dell’intera Calabria”.
Subito dopo, gli interventi degli Assessori Barbalace e Rossi, che hanno rispettivamente puntato l’accento sulla necessità di una nuova cultura dell’utilizzo delle risorse comunitarie, che devono essere investite per costituire valore aggiunto per l’economia regionale, ed accompagnate da politiche di sburocratizzazione e di vicinanza alla cittadinanza, e dell’importanza della valutazione degli esiti raggiunti per la trasformazione del territorio e del tessuto economico attraverso l’innovazione.
A chiusura dell’incontro, il Presidente Mario Oliverio, che ha sottolineato che si è appena aperta la fase dell’operatività e dell’organizzazione della governance dei programmi e che non si può non tenere conto delle precedenti esperienze di programmazione in Calabria, che non hanno funzionato bene sia per l’inefficienza della macchina burocratica che per la debolezza dei soggetti che operano sul territorio. “A breve – ha affermato – riordineremo l’amministrazione regionale, ed adegueremo la strumentazione, come la finanziaria regionale, Calabria Lavoro e l’Agenzia dello Sviluppo. Con questi presupposti, la gestione dei fondi comunitari 2014/2020 sarà tutta un’altra storia. Dobbiamo lavorare per creare le condizioni affinché nella società calabrese si possa determinare la giusta e necessaria spinta ad un approccio diverso alle risorse comunitarie ed alla capacità di fare esprimere le potenzialità dei territori e dei comparti, per la crescita e lo sviluppo. E per far questo c’è necessità di controllo sociale, con strumenti che mettano in vetrina le varie fasi della governance. Puntiamo alla valorizzazione ed alla coniugazione dei soggetti produttori di conoscenza ed all’incontro son il sistema produttivo, sociale e amministrativo. Ai tavoli tematici – ha aggiunto - bisognerà mettere in campo le esperienze singole per allargare la riflessione e sollecitare l’interesse generale a partecipare a questo percorso, che deve essere il punto di partenza di un circuito virtuoso. La vera partita – ha concluso il Presidente - si gioca partendo dalla società, che deve essere più indipendente e libera, grazie anche alle regole ed all’automatismo”.
I lavori entreranno nel vivo con i tavoli tematici che si terranno alla Fondazione Terina dal 9 all’11 dicembre, e che corrisponderanno alle sette aree di innovazione strategica individuate dalla S3 Calabria, e che hanno lo scopo di attivare ed allagare la partecipazione, integrare ed estendere le traiettorie tecnologiche dell’area di innovazione, e definire le modalità di lavoro nell’ottica dell’avvio della piattaforma tematica regionale.
Numerosi gli interventi degli stakeholders presenti, tra i quali rappresentanti dell’imprenditoria, delle organizzazioni di categoria, del mondo della ricerca e dell’Università come il Rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci, e del prete antimafia Don Giacomo Panizza, che hanno fornito interessanti spunti di riflessione.